Con la produzione romagnola alluvionata e il Sud colpito da piogge di molto superiori alla media del periodo, è stata una bella sorpresa trovare sui banconi di vendita delle albicocche italiane buone nonostante tutto.
Trovare albicocche buone è già difficile in annate normali, di questi tempi pensavamo sarebbe stato praticamente impossibile. Invece il nostro panel di assaggio, per l’occasione formato da 6 assaggiatori, ha avuto la fortuna di valutare albicocche saporite, belle d’aspetto e con una polpa di ottima tenuta. Parliamo della varietà Flopria, acquistata in alcune confezioni in Esselunga, prodotta da Agricor nella Piana di Sibari. La vaschetta dal peso di 7 etti e 80 grammi, con albicocche calibro 45+, l’abbiamo pagata 3,88 euro.
Il nostro panel (costituito questa volta da quattro uomini e due donne), nella nostra scala di valutazione da 1 a 5, ha espresso i seguenti voti: 4; 3,5; 4; 4; 4; 4,5, con la valutazione più alta (4,5) espressa da una signora. La media è eccezionale: 4. Ed è una bella cosa: nonostante tutto, malgrado le enormi difficoltà della campagna corrente, c’è chi è capace di produrre in Italia frutta saporita persino nel caso di un frutto delicato come l’albicocca. (a.f.)
LA VALUTAZIONE. Prodotti di scarsa qualità o di tracciabilità incerta non sono presi in considerazione. La valutazione da 1 a 5 ha il seguente significato: valutazione 1 significa che il prodotto è giudicato di qualità complessiva sufficiente; valutazione 2 qualità complessiva più che sufficiente; valutazione 3 qualità complessiva buona; valutazione 4 qualità complessiva ottima; valutazione 5 qualità complessiva eccellente. Per qualità complessiva si intende la somma dei fattori della qualità intrinseca (caratteristiche organolettiche, gusto, sapore, salubrità) e della qualità estrinseca (filiera garantita, imballaggio compostabile, chiarezza dell’etichetta, altro).